Mese: Febbraio 2022

OSTEOPOROSI

Che Cos’è?

L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente riduzione della massa minerale ossea (densità minerale ossea).

Questa patologia rende quindi le ossa più fragili e aumenta il rischio di frattura.

Le ossa sono un tessuto vivo in continuo rimodellamento: si assiste alla perpetua alternanza tra distruzione delle componenti cellulari più vecchie (riassorbimento osseo) e deposizione di nuove cellule (deposizione ossea).

Fino all’età di 20 anni circa, l’attività di deposizione ossea supera abbondantemente l’attività di riassorbimento osseo; all’età di circa 30 anni invece si crea una sorta di equilibrio tra deposizione e riassorbimento osseo.

Con il sopraggiungere dell’età avanzata, l’equilibrio tra deposizione ossea e riassorbimento osseo viene meno, con il secondo processo che, lentamente, diventa preponderante sul primo; la conseguenza di un maggior riassorbimento osseo rispetto alla deposizione ossea consiste in una riduzione della densità e della forza delle ossa.

Osteopenia o Osteoporosi?

Osteoporosi e Osteopenia

Osteoporosi e osteopenia sono due condizioni affini; a distinguerle è il livello di densità minerale ossea: nell’osteoporosi, il calo della densità minerale ossea è più severo che nell’osteopenia.

L’osteopenia può considerarsi una forma tenue di osteoporosi; non a caso, molto spesso, questa condizione precede l’insorgenza dell’osteoporosi.

Come Prevenire e Curare

Secondo le Linee guida pubblicate dal Ministero della Salute la prevenzione dell’osteoporosi non solo migliora la qualità della vita delle singole persone ma permette una riduzione drastica dei costi sociali e di economia sanitaria.

La prevenzione in questo ambito può e deve essere orientata su due obiettivi diversi ma correlati:

  • prevenzione dell’osteoporosi,
  • prevenzione delle fratture in pazienti con osteoporosi.

Prevenzione dell’osteoporosi

Costruire un osso forte e sano durante l’infanzia e l’adolescenza può costituire la migliore difesa allo sviluppo di osteoporosi. I passi chiave che si dovrebbero perseguire a tutte le età per ottenere una valida prevenzione dell’osteoporosi possono essere così riassunti:

  1. seguire una dieta bilanciata ricca di calcio e vitamina D
  2. praticare esercizio fisico in relazione al peso corporeo
  3. seguire stili di vita sani (senza alcol nè fumo nè droghe)
  4. quando appropriato, eseguire esami per definire la densità; minerale ossea ed eventualmente sottoporsi alle terapie del caso.

Consideriamo questi punti come linee guida generali e valide per tutte le età ma sono stati recentemente definiti alcuni momenti utili alla prevenzione, differenziando le età di intervento. In particolare:

  • nei bambini ed adolescenti

Risulta fondamentale il raggiungimento di un adeguato picco massimo di massa ossea attraverso un adeguato introito alimentare di calcio e attività fisica regolare adeguata all’età pediatrica (aumenta la massa ossea ed il relativo picco). L’adeguato apporto di calcio può essere ridotto da una dieta ricca di proteine, caffeina, fosforo e sodio ma se l’apporto è adeguato, questi alimenti non influenzano l’assorbimento di calcio. Anche gli ormoni steroidei sessuali giocano un ruolo fondamentale in quanto aumentano la densità minerale ossea ed il picco di massa ossea.

  • negli adulti

Gli obiettivi da raggiungere nell’adulto sono ovviamente diversi ed orientati più a ridurre il riassorbimento dell’osso al minimo fisiologico. Le donne in età peri-menopausale dovranno avere più attenzione per la rapidità con cui può instaurarsi il riassorbimento osseo che può arrivare ad una riduzione del 5% per anno della densità minerale ossea.
Per prevenire l’osteoporosi o ritardare il suo sviluppo si dovrebbe evitare il fumo e l’eccessivo uso di alcol, assicurare un apporto di calcio e vitamina D adeguato all’età. Normalmente la produzione di Vitamina D è sufficiente se vi è un’esposizione giornaliera al sole della superficie corporea (mani e viso) per almeno 10 minuti; nel caso ciò non fosse possibile e opportuna una supplementazione di Vit.D con la dieta in quantità variabile tra i 400 e 800 IU al dì.

Aumentando l’assorbimento intestinale di calcio (che si può ottenere anche attraverso la vitamina D) si riduce il riassorbimento osseo (inibizione della paratiroide).

Una dieta sana ed equilibrata e lo svolgimento di una attività fisica regolare anche con esercizi che siano bilanciati rispetto al peso corporeo, dove ossa e muscoli lavorano contro la gravità (passeggiate, salire le scale, sollevare pesi leggeri, ecc) risultano essere valide strategie di prevenzione dell’età adulta. Nel caso fosse già presente osteoporosi, è utile consultare un medico sul tipo di attività da compiere per valutare l’impatto che diversi movimenti possono avere sull’apparato scheletrico (es. torsioni come nel golf o i
movimenti rapidi come nel tennis).

  • prevenire l’osteoporosi sescondaria

Quest’ultima si basa sul principio di identificare al meglio le cause e di agire nel singolo individuo a rischio di sviluppare fratture associate all’osteoporosi. Valgono pertanto le stesse regole previste per la prevenzione dell’osteoporosi primaria ma spesso si deve intervenire farmacologicamente.

Prevenzione delle fratture in pazienti con osteoporosi

La prevenzione delle fratture in pazienti con osteoporosi comprende in aggiunta alle azioni utili alla prevenzione, riduzione e trattamento dell’osteoporosi, anche un approccio di prevenzione delle cadute. Le cadute infatti aumentano la possibilità di fratture dell’anca, del polso, delle vertebre o di altre parti dello scheletro. D’altra parte il rischio di cadute nelle persone anziane con osteoporosi è particolarmente alto per la concomitante presenza di vari fattori quali: difetti visivi e disturbi dell’equilibrio, uso di farmaci che riducono le reazioni di risposta come gli antidepressivi ed i sedativi, malattie associate debilitanti sia fisicamente che mentalmente. In questi casi è opportuno prevedere alcuni accorgimenti ambientali semplici come l’uso di bastoni di appoggio, scarpe con suole di gomma non scivolose, una adeguata illuminazione degli ambienti di vita quotidiana, evitare di usare tappeti, predisporre punti di appoggio / maniglie sulle scale e in casa, ecc.

FIBROMIALGIA: un aiuto dalla scienza

Limfa Therapy: Campi elettromagnetici variabili a bassa intensità e frequenza

La fibromialgia è una sindrome muscolo-scheletrica a lungo termine che causa dolore ed affaticamento. Solo negli ultimi 20 anni si è potuto approfondire la conoscenza di questa malattia, che in Italia interessa circa 1.5-2 milioni di persone, soprattutto di sesso femminile (alcuni ricercatori sono tuttavia convinti che, a causa delle difficoltà di diagnosi, sia anche più diffusa).

Ad essere colpiti sono sopratutto muscoli e tendini ma, nonostante assomigli ad una patologia articolare, non si tratta di artrite e non causa deformità delle articolazioni.

Il sintomo chiave della fibromialgia è la presenza di specifici punti (su collo, spalle, braccia, gambe, schiena e fianchi) dolorosi alla pressione, ma spesso sono presenti anche altri sintomi come:

Grazie alla sua rivoluzionaria tecnologia frutto della ricerca italiana Limfa Therapy è l’innovativa metodica terapeutica in grado di ridurre il dolore in poche sedute, come dimostrano recenti studi scientifici consultabili su PubMed Health (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28475205).

LIMFA© Therapy è una tecnologia altamente innovativa che accelera la guarigione e la rigenerazione cellulare con risultati concreti e con un indice di efficacia mai raggiunto in precedenza.
Priva di effetti collaterali, LIMFA Therapy agisce automaticamente, in profondità e in qualsiasi situazione fisica o fase del decorso patologico/chirurgico, rappresentando una straordinaria innovazione nell’ambito del recupero fisico e della riparazione dei tessuti, permettendo di ritornare alla normale funzionalità in tempi sensibilmente ridotti.

E’ nota la forte interazione esistente tra i Campi Magnetici e l’organismo umano, ma solo alcune frequenze possono avere un’applicazione e un’efficacia terapeutica.

L’efficacia del sistema Limfa si basa sulla trasmissione di informazioni dal dispositivo alle cellule lesionate e sofferenti tramite una sequenza opportunamente combinata di campi magnetici.

Tali sollecitazioni (diverse per ogni patologia seguendo lo schema predefinito dalle sequenze LIMFA Therapy,) affiancano, rafforzandole, quelle biologicamente attive che naturalmente ripristinano la normale funzionalità delle cellule, stimolandone l’autoguarigione e l’autorigenerazione in tempi accelerati.